lunedì 5 agosto 2013

Oh, uomo



Alto sorvola ai secoli
di Patria il santo grido;
giunge da le Termopili,
sale dal latin lido;
desta nel cuor dei popoli
indomito valor.
Fugò dei Persi innumeri
l'orde con poche spade;
levò il terror d'Annibale
da le fiorenti strade;
or lancia a morte impavidi,
con puro e santo ardor,
quanti han nel cuore un palpito
di libertà e diritto;
quanti hanno culto ai martiri
d'ogni ideal conflitto;
quanti così se cadono
sanno che non si muor!
Santa è la lega vindice
che gli oppressor minaccia,
che la man porge ai deboli,
e sol le vie rintraccia
d'un avvenir benefico
di giusta pace e amor!

Viva, o guerrieri intrepidi,
stretti nel forte patto
contro la furia barbara
per il comun riscatto,
per preparare ai posteri
giustizia e libertà!
Voi non spaventa insolita
falce di Marte orrenda
che da virtù sataniche
pur nuove forme attenda
in terra, in mar, nell'etere,
sacri alla civiltà.
Viva, onorate ed inclite
donne, che in alma eguale
sfidaste a ciglio immobile
l'ansile del dì fatale,
e l'opra uniste fervida
al duolo e a la pietà!
Voi narrerete ai parvoli
le civiltà risorte,
estinti gli odi e i popoli
a vita e non a morte
chiamati e a le sant'opere
di Patria e Umanità.

Sia il nostro sangue fertile
d'immenso ben futuro;
sia la grand'ira il tramite
di pace al dì securo:
ha tal virtù fatidica
dei Forti lo sperar!
Così sovrasta all'orrida
forra de la montagna
lieta la cima e fulgida,
che il forte non guadagna
se non con l'ansie e i fremiti
che desta lo sfidar;
così, se mugghia in torbide
onde funeste il mare,
e in suo furor travolgere
quasi la terra appare,
presto vediam sorridere
tranquilli e terra e mar.
Ardor di pugna adunisi
e di vittoria speme:
securo è il vincer rapido,
quando si pugna insieme;
la santa lega è prossima
sui vinti a trionfar.

Italia, a le tue magiche
scene del mar, del monte,
del pian, che all'arte ispirano
calde le menti e pronte
e a te inconteso addussero
vanto d'eletto suol:
Italia, a le tue fertili
terre e ai bei campi arati,
ove a la bionda Cerere
poser la culla i vati,
e le città fiorirono
industri in lieto stuol;
pur nuovi lauri aggiungere
segna la tua Fortuna:
esser vantata ai posteri
più che mai genta alcuna;
spiegar solenne e rapido
de la Vittoria il vol!
Tal, di sua origin memore,
sorge la Figlia a prova,
e a la gran Madre il cantico
nell'opere rinnova;
sua storia eterna e illumina
fin che risplenda il sol!

(Giovanni Brocchetti, L'Italia in guerra. In: Pagine eroiche della grande epopea, 1915-1918. Antologia moderna ad uso delle scuole medie. A cura di Pietro Gorgolini. Botta, 1923)






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