giovedì 15 novembre 2012

Tony McPhee's Groundhogs - Gone with the Wind


Let me take you
On the sad-go-round
In the twilight zone
Hear the mournful sounds
Of the carousel
And the calliope
Where you lose your will
And abandon hope


Cosa spinse un limpido pomeriggio domenicale di giugno due appassionati di blues a recarsi a una delle prime fiere del disco nei pressi dell'aeroporto di Linate? Non tanto gli amati ma costosi vinili quanto il palco montato all'aperto su cui si sarebbe esibito Tony McPhee con i suoi Groundhogs. Un forte vento scompigliava i radi lunghi capelli di McPhee, da cui il simpatico titolo del disco che fu ricavato dal concerto. McPhee era una delle nostre leggende viventi e lo spettacolo fu all'altezza delle aspettative.
Con la Allman Brothers Band e Captain Beefheart, i Groundhogs sono tra i pochi che, partiti da una matrice blues, ne hanno saputo utilizzare il linguaggio per sviluppare un mondo di suoni assolutamente personale e originale. Partiti con un album abbastanza canonico come Scratching the Surface e collaborazioni con grandi bluesman americani quali Champion Jack Dupree e John Lee Hooker, lasciano rapidamente intuire le loro peculiarità. L'eclettismo di McPhee si manifesta ad esempio nelle registrazioni effettuate tra il 1965 e il 1966 dagli Herbal Mixture, un gruppo di breve durata messo in piedi durante un temporaneo scioglimento dei Groundhogs, in cui possiamo ascoltare i nostri impegnati a distillare gentili succhi psichedelici dalla fermentazione del beat. Con l'album Blues Obituary, pubblicato nel fatidico 1969, il suono si fa oscuro, impregnato di umori gotici tipicamente britannici. Degno di nota, in tal senso, l'apprezzamento espresso nei confronti del gruppo da David Tibet, che proprio nel 1994 incise una cover di Sad-Go-Round con la collaborazione di Bevis Frond. I primi anni Settanta rappresentano il periodo di maggior soddisfazione per i Groundhogs, sia in termini qualitativi sia di popolarità, grazie anche alle esibizioni come gruppo di apertura ai concerti dei Rolling Stones. Poi i tempi cambiano, McPhee abbandona l'attività musicale a tempo pieno ma continua a pubblicare una serie di godibilissimi dischi, per lo più dal vivo. I Groundhogs non si esibiscono più davanti a platee oceaniche ma in piccoli club, magari davanti a David Tibet, o in situazioni come quella documentata da Gone with the Wind
Dedichiamo questo post all'amico Sonny, presente quel giorno, autentico bluesman nell'animo e oggi attivo ambientalista. E, con infinita gratitudine, a Tony McPhee.

As you spin
On the sad-go-round
And the world is a blur
Of confusing sound
You forget your troubles
You forget your fun
Now you're just a word
Moving round the sun







Shake for me (Burnett) - 3'17"
Eccentric Man (McPhee) - 4'30"
Garden (McPhee) - 5'07"
3744 James Road (McPhee) - 7'07"
I want you to love me (Morganfield) - 5'02"
Split Part One & Part Two (McPhee) - 13'11"
Still a Fool (Morganfield) - 7'22"
Mistreated ( trad. arr. McPhee) - 6'28"
Groundhog Blues (trad. arr. McPhee) - 4'44"
Down in the Bottom (Burnett) - 4'00"


Tony McPhee's Groundhogs:

Tony (T.S.) McPhee - Guitar & Vocals
Eric Chipulina - Guitar
Alan Fish - Bass
Peter Correa - Drums









sabato 27 ottobre 2012

Lyonesse Live in Milan 1978

Bonsoir tout’ la compagnie de cette maison
Dieu vous envoie bonn’ année
Et un’ bonn’ saison

Lyonesse è il nome di un’isola ubicata secondo la leggenda presso l’estremità sudoccidentale della Cornovaglia. Come altre isole della mitologia celtica Lyonesse non ha mancato di ispirare poeti e musicisti. Se Ys viene citata da Claude Debussy, Alan Stivell e Balletto di bronzo, Tir na nOg e Lyonesse hanno dato il nome a due grandi gruppi folk, irlandese il primo, dalle radici più ramificate il secondo. Lyonesse prende forma nel 1973 dall’incontro tra un gruppo di musicisti francesi, lo svizzero Pietro Bianchi e l’inglese Trevor Cozier. Quest’ultimo si presentava con un precedente di tutto rispetto, avendo partecipato due anni prima alla realizzazione dell’album No Roses di Shirley Collins, atto di nascita della Albion Band. Negli anni successivi il gruppo, stabilizzatosi intorno a Mireille Ben e Pietro Bianchi, si trasferì in Italia, dove pubblicò quattro album e tenne numerosi concerti, fino allo scioglimento avvenuto in un momento imprecisato dei primi anni Ottanta.
Una dettagliata storia del gruppo è reperibile sul sito Folkvinyls, dove possiamo incontrate persone e situazioni curiose che hanno incrociato il cammino dei Lyonesse: da Claudio Rocchi al lungimirante produttore Roy Tarrant, dall’apparizione al festival del parco Lambro nel 1976 all’incontro con Carlo Petrini. L’album con cui esordisce il nostro blog fu registrato la sera del 25 ottobre 1978 presso il teatro Verdi di Milano, nel corso di una fortunata serie di concerti tenutisi fra ottobre e novembre. Trattandosi di un live non abbiamo separato le singole tracce: i due file corrispondono pertanto ai lati del disco.
256 kbps – mp3

FACE A
LE ROI BOIT  (Chant de quete pour l’Epiphanie) – 2’ 46”
OU ALLEZ-VOUS LA BELLE  (Chanson berrichonne apprise de Jean Blanchard) – 3’ 43”
BAL SUR LE PONT DE L’ILE  (Version canadienne d’une ballade francaise) – 3’ 11”
M’EN REVENANT DES NOCES  (Laride a 8 temps, Bretagne) – 3’ 53”
REEL DU SAUVAGE  (Reel de Louisiane, qu’on a appris de Dewey Balfa) – 2’ 45”
LA FILLE DE 14 ANS  (Ballade acadienne) – 4’ 18”
CONTREDANSE DE MAMOU ET CONTREDANSE FRANCAISE  (Merci a Shelby Vidrine et Isom Fontenot, musiciens de Mamou, Louisiane) – 2’ 26”

FACE B
BONSOIR MAITRE DE MAISON  (Chant de marriage du sud-ovest francais) -  4’ 45”
CANTIQUES  DU PARADIS  (Bretagne, merci a Andre Thomas) – 3’ 00”
LES ROCHERS Y SONT DE PIERRE  (Chanson du repertoire de Ben) – 2’ 55”
LE MAURICE S’EN VA-T-EN VIGNE  (Rond d’Argenton) – 3’ 06”
J’AI FAIT UN REVE – 4’ 05”
SOTTEESI BATSKARSNAASISTA  (Suite de ‘Scottish’ suedois et norvegiens) – 5’ 02”

LYONESSE:
LILI BEN:  chant, violon, dulcimer, percussions
MIREILLE BEN:  chant, mister stepper, baguettes
ARMEL SORVEYRON:  tin whistle, bombarde, biniou, bodhran, chant
PIETRO BIANCHI:  violon, vielle a roue, chant