J.B.S. Haldane raccontava che nel corso di una conversazione con George Bernard Shaw, questi gli aveva dichiarato che il Sole, con tutta probabilità, era distante dalla Terra poche centinaia di miglia. Shaw affermò anche con decisione che lo spazio interplanetario differisce dallo spazio ordinario per due importanti motivi: prima di tutto, il suono non vi viaggia attraverso; secondo, neppure gli uomini riescono a viaggiarvi. Ragion per cui, affermava Shaw, è improprio applicare allo spazio interplanetario le stesse unità di misura che si impiegano sulla Terra.
Ebbene, possiamo ben dire, oggi, che la seconda obiezione di Shaw è stata completamente smentita.
MITTENTE: Ufficiale comandante Base Luna 1.
DESTINATARIO: Ufficiale comandante Progetto Diana.
OGGETTO: Controllo sperimentale composizione superficie lunare.
In seguito al nostro riuscito tentativo di stabilire una base abitata sulla Luna, siamo già in grado di fornire una soluzione definitiva a un problema che da molto tempo preoccupa gli astronomi: la composizione della superficie lunare.
Prima del nostro allunaggio, erano state avanzate tre ipotesi. Due raccoglievano il favore degli specialisti: la prima affermava che la superficie lunare era formata d'una sostanza simile alla lava e alla cenere dei vulcani terrestri; l'altra sosteneva che la maggior parte della Luna era ricoperta d'una polvere sottilissima prodotta dal continuo bombardamento delle particelle meteoritiche, e quindi identica alla polvere dello spazio interplanetario.
Tuttavia, con viva sorpresa, fin dalle nostre prime ricerche abbiamo potuto confermare la terza ipotesi - di gran lunga la più diffusa.
Prima di passare ai dettagli, però, occorre sottolineare altri due punti. Innanzitutto, le più moderne teorie sulla formazione dei pianeti affermano che la Terra e la Luna non erano all'origine - come si pensava un tempo - due globi di gas incandescente. Erano invece due nuvole di gas freddo e di polvere in rapida rotazione. E con tutta probabilità, le molecole compresse da cui nacque la vita come noi la conosciamo, esistevano già prima che si formassero i pianeti.
Gli astronomi erano fermamente convinti, nonostante non avessero mai scoperto un essere vivente sulla Luna, che l'identica materia prima, dalla quale nacque la vita sulla Terra, si trovasse anche sul nostro satellite. Ricordiamo la cura con cui furono sterilizzati i razzi lanciati sulla Luna, nel timore che la presenza di microbi terrestri contaminasse, e forse anche catalizzasse questo patrimonio di molecole pre-organiche, distruggendo preziosi indizi sull'origine della vita.
Va ricordato, poi, che durante le ricognizioni anteriori al nostro sbarco, uno degli Orbiter che cercavano un'area adatta all'allunaggio uscì dall'orbita e si schiantò sulla Luna, proprio accanto al punto dove abbiamo impiantato, in seguito, la nostra Base. Fin dal giorno del nostro arrivo, abbiamo attentamente ispezionato i rottami del razzo. Gravi difficoltà ci hanno impedito, finora, di redigere un rapporto completo. Ma è quasi pronto.
Comunque, è stato assodato senza ombra di dubbio che l'Orbiter è precipitato a causa di un corpo estraneo nel sistema di guida automatica. Vi invitiamo a compiere immediatamente una rigorosa inchiesta tra i tecnici della base di lancio, per identificare il responsabile. Non sarà difficile. Cercate un tizio tanto affamato, tanto interessato al proprio stomaco, da non muoversi mai senza una scorta di sandwich: quando lavora, li appoggia da qualche parte, e li dimentica. Ecco cos'era il corpo estraneo che abbiamo scoperto nell'Orbiter fracassato: un enorme sandwich col segno d'un morso.
L'Orbiter, schiantandosi contro la Luna, si è fracassato in mille pezzi e il sandwich è stato proiettato a molti metri di distanza. Adesso si potrà discutere all'infinito se è stato sufficiente il contenuto del sandwich a scatenare la gigantesca reazione a catena; io, per conto mio, ne sono assolutamente certo.
Gli scienziati che temevano la contaminazione della Luna da parte dei microbi terrestri, meritano un monumento per l'esattezza delle loro ipotesi. Quanto al tizio che ha dimenticato il sandwich dentro l'Orbiter, esso merita di essere impiccato, spellato vivo e squartato; tocca a voi scegliere. Meriterebbe anche di essere incastrato fino al collo dentro un barile pieno del gorgonzola che gli piace tanto spalmare nei suoi sandwich, finché non gli verrà la nausea soltanto a pensarci.
Soltanto in questo modo potrà capire la nostra tragica situazione, immersi come siamo in questo orrendo fetore che i compressori dell'aria rovesciano implacabilmente in tutta la Base lunare.
D'altronde, vi sarete già accorti della puzza di questo rapporto.
In conclusione, sono in grado di affermare, oggi, nel modo più categorico, che, grazie a quel maledetto sandwich, la Luna è integralmente composta di formaggio fresco (*).
(*) To believe the moon is made of the green cheese: Prendere lucciole per lanterne (nell'originale).
Prima di passare ai dettagli, però, occorre sottolineare altri due punti. Innanzitutto, le più moderne teorie sulla formazione dei pianeti affermano che la Terra e la Luna non erano all'origine - come si pensava un tempo - due globi di gas incandescente. Erano invece due nuvole di gas freddo e di polvere in rapida rotazione. E con tutta probabilità, le molecole compresse da cui nacque la vita come noi la conosciamo, esistevano già prima che si formassero i pianeti.
Gli astronomi erano fermamente convinti, nonostante non avessero mai scoperto un essere vivente sulla Luna, che l'identica materia prima, dalla quale nacque la vita sulla Terra, si trovasse anche sul nostro satellite. Ricordiamo la cura con cui furono sterilizzati i razzi lanciati sulla Luna, nel timore che la presenza di microbi terrestri contaminasse, e forse anche catalizzasse questo patrimonio di molecole pre-organiche, distruggendo preziosi indizi sull'origine della vita.
Va ricordato, poi, che durante le ricognizioni anteriori al nostro sbarco, uno degli Orbiter che cercavano un'area adatta all'allunaggio uscì dall'orbita e si schiantò sulla Luna, proprio accanto al punto dove abbiamo impiantato, in seguito, la nostra Base. Fin dal giorno del nostro arrivo, abbiamo attentamente ispezionato i rottami del razzo. Gravi difficoltà ci hanno impedito, finora, di redigere un rapporto completo. Ma è quasi pronto.
Comunque, è stato assodato senza ombra di dubbio che l'Orbiter è precipitato a causa di un corpo estraneo nel sistema di guida automatica. Vi invitiamo a compiere immediatamente una rigorosa inchiesta tra i tecnici della base di lancio, per identificare il responsabile. Non sarà difficile. Cercate un tizio tanto affamato, tanto interessato al proprio stomaco, da non muoversi mai senza una scorta di sandwich: quando lavora, li appoggia da qualche parte, e li dimentica. Ecco cos'era il corpo estraneo che abbiamo scoperto nell'Orbiter fracassato: un enorme sandwich col segno d'un morso.
L'Orbiter, schiantandosi contro la Luna, si è fracassato in mille pezzi e il sandwich è stato proiettato a molti metri di distanza. Adesso si potrà discutere all'infinito se è stato sufficiente il contenuto del sandwich a scatenare la gigantesca reazione a catena; io, per conto mio, ne sono assolutamente certo.
Gli scienziati che temevano la contaminazione della Luna da parte dei microbi terrestri, meritano un monumento per l'esattezza delle loro ipotesi. Quanto al tizio che ha dimenticato il sandwich dentro l'Orbiter, esso merita di essere impiccato, spellato vivo e squartato; tocca a voi scegliere. Meriterebbe anche di essere incastrato fino al collo dentro un barile pieno del gorgonzola che gli piace tanto spalmare nei suoi sandwich, finché non gli verrà la nausea soltanto a pensarci.
Soltanto in questo modo potrà capire la nostra tragica situazione, immersi come siamo in questo orrendo fetore che i compressori dell'aria rovesciano implacabilmente in tutta la Base lunare.
D'altronde, vi sarete già accorti della puzza di questo rapporto.
In conclusione, sono in grado di affermare, oggi, nel modo più categorico, che, grazie a quel maledetto sandwich, la Luna è integralmente composta di formaggio fresco (*).
(*) To believe the moon is made of the green cheese: Prendere lucciole per lanterne (nell'originale).
(John Brunner, Le finestre del cielo. CELT, 1972)
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