giovedì 20 febbraio 2014

La Buona Annata's Literary Supplement: Un racconto a modo vostro



Questo testo presentato all'83a riunione di lavoro dell'Opificio di letteratura potenziale (Oulipo) si ispira alle istruzioni destinate agli ordinatori oppure all'insegnamento programmato.
(in: "Les Lettres Nouvelles", luglio-settembre 1967)








1.   Volete conoscere la storia dei tre arzilli piselli?
      Se sì, passate al n. 4.
      Se no, passate al n. 2.

2.   Preferite quella delle tre pertiche smilze?
      Se sì, passate al n. 16.
      Se no, passate al n. 3.

3.   Preferite quella dei tre mediocri arbusti?
      Se sì, passate al n. 17.
      Se no, passate al n. 21.

4.   C'erano una volta tre piselli vestiti di verde  che dormivano educatamente nel loro baccello. Il loro viso rotondo respirava dai buchi delle narici e si sentiva il loro russare dolce e armonioso.
      Se preferite un'altra descrizione, passate al n. 9.
      Se vi va bene questa, passate al n. 5.

5.   Non sognavano. In realtà queste creature non sognano mai.
      Se preferite che sognino, passate al n. 6.
      Se no, passate al n. 7.

6.   Sognavano. In realtà queste creature sognano sempre e le loro notti secernono sogni affascinanti.
      Se desiderate conoscere questi sogni, passate al n. 11.
      Se non ci tenete, passate al n. 7.

7.   I loro piedini affondavano in caldi calzerotti e portavano a letto guanti di velluto nero.
      Se preferite guanti di colore diverso, passate al n. 8.
      Se vi va bene questo colore, passate al n. 10.

8.   Portavano a letto guanti di velluto azzurro.
      Se preferite guanti di colore diverso, passate al n. 7.
      Se questo colore vi va bene, passate al n. 10.

9.   C'erano una volta tre piselli che giravano il mondo rotolando sulle strade maestre. Venuta la sera, stanchi morti, si addormentarono molto rapidamente.
      Se volete conoscere la continuazione, passate al n. 5.
      Se no, passate al n. 21.

10. Facevano tutti e tre lo stesso sogno; infatti si amavano teneramente e, da buoni e baldi trimelli, sognavano sempre allo stesso modo.
      Se volete conoscere il loro sogno, passate al n. 11.
      Se no, passate al n. 12.

11.  Sognavano di andare a prendere la zuppa alla mensa popolare e di scoprire, aprendo la gavetta, che si trattava di zuppa di veccia. Inorriditi si svegliarono.
       Se volete sapere perché si svegliano inorriditi, consultate il Larousse alla parola "ers" (= veccia) e non parliamone più.
       Se giudicate inutile approfondire la questione, passate al n. 12.

12. Poffarbacco! esclamarono aprendo gli occhi. Poffarbacco! che sogno abbiamo partorito! Brutto presagio, dice il primo. Certo, dice il secondo, è proprio vero, eccomi triste, Non turbatevi così, dice il terzo che era il più furbo, non bisogna preoccuparsi, ma capire, insomma, ve lo analizzerò.
      Se volete conoscere subito l'interpretazione di questo sogno, passate al n. 15.
      Se invece desiderate conoscere le reazioni degli altri due, passate al n. 13.

13.  Ce le spari grosse, dice il primo. Da quando in qua analizzi i sogni? Già, da quando? incalza il secondo.
      Se volete sapere anche da quando, passate al n. 14.
      Se no, passate ugualmente al n. 14, perché non lo saprete comunque.

14.  Da quando? esclamò il terzo. E che ne so! Sta di fatto che ho esperienza in materia. State a vedere.
      Se volete vedere anche voi, passate al n. 15.
      Se no, passate ugualmente al n. 15, tanto non vedrete niente lo stesso.

15.  Ebbene, vediamo! dissero i suoi fratelli. La vostra ironia non mi piace, replicò l'altro, e non saprete niente. D'altronde, durante questa conversazione piuttosto animata, il vostro senso d'orrore non si è attenuato? o non è addirittura svanito? A che pro allora smuovere il pantano del vostro inconscio di papilionacee? Andiamo piuttosto a lavarci alla fontana e a salutare questo gaio mattino nell'igiene e nella santa euforia! Detto fatto: eccoli che scivolano fuori del baccello, si lasciano dolcemente rotolare per terra e raggiungono allegramente al piccolo trotto il teatro delle loro abluzioni.
      Se volete sapere che cosa succede nel teatro delle loro abluzioni, passate al n. 16.
      Se non lo volete sapere, passate al n. 21.

16.  Tre pertiche li stavano a guardare.
      Se le tre pertiche non vi piacciono, passate al n. 21.
      Se vi vanno bene, passate al n. 18.

17.  Tre mediocri arbusti li stavano a guardare.
      Se i tre mediocri arbusti non vi piacciono, passate al n. 21.
      Se vi vanno bene, passate al n. 18.

18.  Vedendosi così adocchiati, i tre arzilli piselli che erano molto pudichi se la svignarono.
      Se volete sapere che cosa fecero dopo, passate al n. 19.
      Se non lo volete sapere, passate al n. 21.

19.  Corsero molto forte per raggiungere il loro baccello e, chiudendoselo alle spalle, vi si addormentarono di nuovo.
      Se volete sapere il seguito, passate al n. 20.
      Se non lo volete sapere, passate al n. 21.

20.  Non c'è seguito, il racconto è finito.

21.  Anche in questo caso, il racconto è finito.

(Raymond Queneau, Segni, cifre e lettere. Einaudi, 1981)



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