domenica 15 settembre 2013

La Buona Annata's History Channel: Imperial Zeppelin

In questa uscita, fatta il 17 marzo del 1915, il capitano Lehmann impiegò una novità nel campo della ricognizione con i dirigibili. Un meccanico di Colonia, un certo Herr Hagen, aveva ideato un metodo per filare dalla cabina di comando dell'aeronave una piccola navicella d'osservazione appesa a un cavo d'acciaio. Con questo mezzo lo Zeppelin poteva restare nascosto in un banco di nuvole. La navicella con un osservatore a bordo veniva abbassata fin sotto le nubi, dove si poteva fare una completa ricognizione del terreno e della zona dell'obiettivo. Lehmann aveva fatto costruire al meccanico di Colonia un modello sperimentale in cui una specie di tinozza dotata di una pinna stabilizzante veniva abbassata da un verricello a mano, all'estremità di centottanta metri di cavo. Per essere più sicuro Lehmann stesso provò coraggiosamente l'invenzione e ne fu soddisfatto pensando che l'idea avesse grandi meriti.
A bordo del Sachsen, il congegno fu migliorato. Al verricello fu applicato un motore e la sua campana portava ottocento metri di cavo d'acciaio nel quale era intrecciato un cavo telefonico in modo che l'osservatore, da sotto le nuvole, potesse riferire direttamente alla cabina di comando sovrastante.
Nel suo viaggio verso l'Inghilterra il capitano Lehmann incontrò un fitto banco di nebbia, ma continuò a incrociare al largo della costa orientale fino al cader della notte. Poco prima di mezzanotte attraversò la linea della costa, ma la nebbia era anche più fitta, così salì a milleottocento metri di quota. Ciò nonostante non riuscì a forare la nebbia; continuò allora a incrociare sul posto nella speranza di trovare il Tamigi. Ma non ebbe fortuna.
Diresse allora per Calais, e a un tratto si accorse che alla quota di centodieci metri, sul canale della Manica, la nebbia si era dissolta, ed ebbe una splendida veduta del porto di Calais. Decise quindi di provare la sua navicella d'osservazione e fece invertire il senso di rotazione delle eliche. Un ufficiale dello stato maggiore dell'esercito, l'Oberleutnant Max von Gemmingen, nipote del conte Zeppelin, si offrì volontario di provare l'invenzione. Fu calato, mentre il dirigibile percorreva quasi un chilometro, e quindi, sospeso a circa ottocento metri di altezza su Calais, von Gemmingen, non visto dai francesi che però udivano il battito dei motori dello Zeppelin, dette le indicazioni per dirigere l'aeronave sugli obiettivi nemici e per lanciare le bombe. L'effetto fu tremendo. Gli uomini dei pezzi contraerei udivano il Sachsen, ma non potevano vederlo e non sapevano a che cosa puntare; i proiettili sparati così alla cieca furono del tutto inutili.
Dopo questa crociera fantastica, a von Gemmingen fu concessa la croce di ferro di seconda classe per la sua audacia, e bisogna ammettere che questo gentiluomo di mezza età se la meritò largamente. Non aveva un paracadute e nessuno sapeva esattamente quanto ci si potesse fidare di quel cavo.
V'è una storia molto nota le cui origini sono forse incerte, la quale racconta che il comandante Strasser decise un giorno di provare la navicella d'osservazione penzolante dal dirigibile, e fece installare una copia dell'apparato nel locale delle bombe, su una nuova aeronave. Quindi si levò in volo per provarla. L'aeronave girò sul campo parecchie volte, quindi si alzò a novecento metri. La prova di Strasser venne seguita sul campo dai comandanti e dai membri degli equipaggi delle altre aeronavi, e ognuno di loro probabilmente si chiedeva se sarebbe toccato a lui il prossimo agghiacciante esperimento.
Tutto andò bene da principio. Strasser saltò a bordo della bagnarola affusolata e quelli che osservavano dal basso notarono che la piccola navicella sembrava risentisse molto del flusso dell'aria provocato dal moto del dirigibile. La navicella dondolava e girava intorno a se stessa, quindi si vide che la pinna stabilizzatrice era rimasta impigliata e per minuto Strasser parve penzolare quasi rovesciato. Intanto il cavo si aggrovigliava nell'uscire dal verricello a mano, e a grandi spire pendeva dalla navicella d'osservazione, ma Strasser restò attaccato paurosamente, mentre tutti si aspettavano di vederlo sbalzare fuori e precipitare sul campo.
Finalmente la pinna si disimpigliò, le spire si distesero e la navicella cadde come una pietra. Per quale ragione il cavo non si sia rotto sotto quello sforzo fu un mistero, ma è certo che resisté, e il comandante del reparto dirigibili della marina agitò una mano vivacemente per rassicurare tutti che era salvo. Ignorando la sua spaventosa esperienza, Strasser si convinse che l'idea era realmente buona e ordinò che ogni Zeppelin fosse equipaggiato con un verricello e una navicella da osservazione.

(Arch Whitehouse, Le battaglie degli Zeppelin. Longanesi, 1968)




Pack your bags, we're leaving
earth, where hate is seething,
nothing's worth believing.
There's no time, make up your mind!
Imperial Zeppelin...

Quick, the engines are turning,
cabin lights are burning,
now there's no returning.
We'll have love a mile above...
Imperial Zeppelin, Imperial Zeppelin, Imperial Zeppelin!

We, the undersigned, being of sound mind, 
hereby to declare:
'We henceforth pledge ourselves
unto the power of the Upper Air.'

Doesn't that sound simply super,
Zeppelin visions of the future?
Of course we all know very well it wouldn't work, but what the hell -
every dice deserves a throw,
and when we get back home below
we can say we had a go!

Overboard we are throwing
seeds of love we are sowing,
hope to God they're growing.
Flying high across the sky:
Imperial Zeppelin!

We will try to do some good,
I don't know why we really should,
I only wish that we could!
Down below they'll see and know all about
Imperial Zeppelin, Imperial Zeppelin, Imperial Zeppelin!




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