mercoledì 6 novembre 2013

Sugar Candy Taxi

Amore per il Blues e vocazione artistica: gli anni formativi di Kevin Coyne non sono diversi da quelli di molti esponenti di primo piano della musica inglese degli anni Sessanta. L'esperienza che segna Coyne come uomo e come autore dalla vasta gamma espressiva è l'attività lavorativa seguita al completamento degli studi presso un istituto d'arte. Tra il 1965 e il 1968 ha modo di esercitare la professione di infermiere in un ospedale psichiatrico e da allora in poi la malattia mentale diviene un tema ricorrente della sua produzione artistica, insieme alle relazioni familiari e di coppia. Al contempo Coyne non cessa di esibirsi nei club e nel 1969 il duo formato con Dave Clague, già nella Bonzo Dog Band, viene messo sotto contratto dalla neonata Dandelion. La coraggiosa ma sfortunata etichetta di John Peel pubblica due dischi dei Siren, questo il nome del nuovo gruppo, e l'esordio a proprio nome di Coyne, l'album Case History, ma la sua chiusura porta l'artista alla Virgin. Il rapporto con la major dura dal 1973 al 1980 e inizia nel migliore dei modi con il doppio vinile Marjory Razorblade, uno dei dischi più belli e significativi della sua pur vasta produzione. Artista poliedrico, Coyne allarga i suoi interessi al cinema (The Institution del 1978, realizzato con Ian Breakwell) e al teatro. Nell'intenso spettacolo Babble, tratto dal disco omonimo del 1979, Coyne è affiancato da Dagmar Krause e da Brian Godding, il Big Brian dei Blossom Toes. Chiuso il contratto con la Virgin, Coyne divide la sua produzione tra la Cherry Red, etichetta probabilmente più affine al suo temperamento, e altre microscopiche label. Nel 1985 si trasferisce a Norimberga dove, ristabilitosi dalle conseguenze di un esaurimento nervoso e liberatosi dalla dipendenza dall'alcol, trova un ambiente confortevole e propizio alla creazione: sono di questi anni numerose esposizioni di quadri e la pubblicazione di quattro libri, senza dimenticare l'attività musicale che lo vede collaborare, stimato maestro, con Brendan Crocker, Jon Langford dei Mekons e Gary Lucas. Coincidenza significativa, quest'ultima, dato che Lucas - molto prima del sodalizio con Jeff Buckley - fu nella Magic Band e Coyne fu spesso accostato al Capitano: entrambi pittori e fautori di un Blues tagliuzzato e ricomposto come un quadro cubista. Coyne scompare nel 2004 ma la sua eredità sopravvive grazie alle ristampe, ai dischi postumi pubblicati dalla Turpentine della moglie Helga e alle cover di artisti più giovani (Jackie Leven, Will Oldham, i Nightingales e l'album tributo Whispers from the Offing del 2007). Sugar Candy Taxi del 1999, che vede la partecipazione di due figli di Coyne, vale come invito a fare la conoscenza di un uomo e artista straordinario, incapace di risparmiarsi, lucido e commovente. Per chi già non lo conoscesse...




Aeroplanes and Wolves. It seemed that the wolves were never far away. He heard aeroplanes when there were no aeroplanes. His old brother called it paranoia, said there was nothing to be afraid of. He believed him and didn't believe him. 'If they come,' (said a friend) 'we'll show them what's what.'
Who were the wolves? Were they encountered every day on the London underground? At his door? It was dreadfully hard to tell. His kitchen and toilet were stacked with old newspapers and magazines. 'My insurance,' he would say if asked about their purpose.
And insurance? Did it include the rabbit's foot hanging outside the bathroom window? Did it include the mystic Indian signs chalked on his letterbox? Insurance was necessary... it seemed.
He often talked about work, but never appeared to do any. He talked of poetry, writing hymns, and inventing a new musical instrument. 'It's got to be loud,' he would say (meaning the instrument), 'something to scare the shit out of the wolves.'
I talked to him a lot that summer. His fantasy helped to pass the time. His brother would make faces over his shoulder, try to make me laugh. I thought it cruel and unnecessary. His brother said he cared, but I had my doubts. Why did he tie his legs with wire at night? Why did he continually smack him about the head when he was eating? 'It stops him talking about wolves and aeroplanes,' he said when I asked him.

(Kevin Coyne, The Party Dress. Serpent's Tail, 1990)





Sugar Candy Taxi
Porcupine People
Highway of Dreams
Happy Little Fat Man
The Garden Gate Song
I'm Into Your Game
My Wife's Best Friend
Little White Arms
Rusting Away
Bird Brain
Tiger Lilian
Fly
Almost Dying
Normal Man
It Hurts
Lancashire Song

Kevin Coyne:  Guitars, Vocals, Keyboards
Robert Coyne:  Keyboards, Guitars, Drums
Eugene Coyne:  Vocals, Keyboards
Hans Raths:  Sax, Flute
Alexander Batzel:  Drums



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