mercoledì 9 ottobre 2013

La Buona Annata's Literary Supplement: Il vecchio contadino e lo spaventacchio

Arturo Loria, Il vecchio contadino e lo spaventacchio
Un vecchio contadino, trovandosi infermo, poteva guardar nel campo dal letto altissimo e posto in maniera che di là il suo sguardo mirasse diritto alla finestruola della camera. Esercitava così la propria sorveglianza sul fianco di un poggio a vigna e su tutto un gran seminato, nel mezzo del quale si ergeva da lungo tempo uno spaventacchio in brache penzolanti, giacchetta e cappelluccio a cono. Ma quei cenci ch'egli conosceva bene per averli, in più degno stato, portati addosso, anni addietro, ora andavano a pezzi senza che nessuno di famiglia, provvedendo a sostituirli, ripristinasse l'efficacia dell'arnese pauroso. Oggi ne faceva preghiera ai figli; domani ai generi, con l'insistenza dei vecchi quando hanno a cuore una faccenda o cercano, in modo querulo, la prova di essere ormai inascoltati. Gli uni e gli altri, dopo aver risposto di sì, trascuravano di contentarlo, presi dai lavori della stagione e poco curanti di un danno che ritenevano minimo, fuggiti altrove moltissimi uccelli per le sparatorie e le stragi fatte recentemente da cacciatori venuti di città. Ma in questo loro calcolo si sbagliavano. Non appena l'operosità del vento e delle piogge ebbe strappato via con gli ultimi brandelli di stoffa stinta anche il cappelluccio, e lì non rimasero che due magre pertiche in croce, gli uccelli riacquistarono baldanza, mentre il vecchio imprecava, cupo d'ira impotente, vedendoli calare in frotte gaie sul seminato. Perfino un colombaccio di passo si fermò, alla prima luce del sole, per riposare in vetta alla pertica ritta; né quella significativa impertinenza sfuggì all'infermo, dal suo giaciglio.
- Lo spaventacchio è proprio finito, - fece al più piccolo dei suoi nipoti, il quale di buon'ora gli portava una ciotola di latte caldo. - Parlane tu, a tavola; di' che va rivestito da capo a fondo, prendendo quei panni malandati che serbo nel cassettone. Dillo, mi raccomando. A te, forse, daranno ascolto. Se poi non sanno come si fa, potrò guidarli io da questo letto.
Ma rimasto di nuovo solo e con gli occhi fissi a guardar fuori della finestra, non ricordava più la ragione di così nuda struttura, da barca senza vela, in mezzo a un campo. Eppure, gli baluginava alla mente che servisse di appoggio alla stanchezza; e via via, cadendo in una specie di vertigine, gli pareva di esser lui quel colombaccio che dopo aver posato un poco sul sostegno, ripartiva a volo per chissà dove.

(La bottega dello stregone. A cura di E. Ghidetti e L. Lattarulo.
Editori Riuniti, 1985)



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