venerdì 9 agosto 2013

La Buona Annata's Literary Supplement: Tingeltangel

L'acquario. Dato che stiamo parlando di un acquario, io prima, vero - non in primavera - prima abitavo nella Sendlinger Strasse, cioè non 'nella' Sendlinger Strasse, il che sarebbe ridicolo, 'nella' Sendlinger Strasse non ci si può mica abitare perché ci passa sempre il tram, no, io abitavo nelle case della Sendlinger Strasse. Non in tutte le case, in una, in quella che sta proprio in mezzo alle altre, non so se avete presente quella casa. Ecco, io abitavo lì, ma non in tutta la casa, solo al primo piano, che è sotto il secondo piano e sopra il pianterreno, esattamente nel mezzo, e c'è una scala che sale al secondo piano e che poi ridiscende anche giù, cioè, non è che la scala salga, siamo noi che saliamo la scala, ma insomma si dice così.
E allora lì nel soggiorno dove dormo - perché ho un soggiorno dove dormo, nella camera da letto invece ci soggiorno - nel soggiorno per mio passatempo personale ci tengo un acquario che è sistemato proprio nell'angolo, e ci sta magnificamente bene in quell'angolo.
Se avessi voluto avrei potuto avere anche un acquario rotondo, però in quel caso l'angolo non sarebbe stato ben riempito. Tutto l'acquario non è più grande di così (fa segno con le mani), diciamo. Queste sono le due pareti di vetro - cioè, queste sono le mie mani, dico così solo perché possiate capire meglio - e anche qui ci sono due pareti e sotto c'è il fondo che tiene l'acqua in modo che non possa uscire in basso quando se ne aggiunge in alto. Se non ci fosse il fondo si potrebbero versare in alto anche venti o trenta litri d'acqua, ma se ne andrebbe tutta via in basso. In una gabbia per gli uccelli invece è tutto diverso.
Anche in una gabbia per gli uccelli le pareti sono pressapoco come quelle di un acquario, solo che quelle della gabbia non sono di vetro ma di fil di ferro. Sarebbe davvero senza senso che fossero di fil di ferro anche in un acquario, perché allora l'acquario non ce la farebbe a tenere l'acqua che uscirebbe sempre attraverso il fil di ferro. Già, perché la natura provvede sempre bene a ogni cosa. E così nell'acquario io tengo dei pesci rossi e nella gabbia un uccello; solo che qualche giorno fa mi è saltata in testa la stupida idea di mettere i pesci rossi in gabbia e il canarino nell'acquario.
Naturalmente i pesci rossi nella gabbia scivolavano sempre giù dalla stanghetta e il canarino nell'acquario stava quasi per affogarmi, per cui ho rimesso tutto come era prima, ho sistemato di nuovo l'uccello in gabbia e i pesci rossi al loro posto nell'acquario.
E così i pesci si son messi un'altra volta a nuotare allegramente su e giù nell'acquario. Prima di qua e poi di là, nuotano quasi tutti i giorni in un modo diverso. L'altro ieri mi è successo un guaio, ho visto che i pesci avevano bisogno di altra acqua e ne ho versato un secchio intero, però l'acqua era troppa e adesso è tanta così (fa cenno con le mani) più alta dell'acquario, di questo però me ne sono accorto solo il giorno dopo, sicché un pesce rosso nuotando è andato a finire oltre il bordo ed è caduto sul pavimento, perché nella stanza dove c'è l'acquario per terra c'è anche un pavimento e lui era proprio lì giù, ma solo dopo aver smesso di cadere.
Il fatto è che sul pavimento il pesce era senz'acqua, perché noi a parte l'acquario non abbiamo altra acqua nella stanza.
Allora la mia padrona di casa ha detto: "Vedrà che lì sul pavimento il pesce va a finir male. La miglior cosa è che lo faccia morire". E se per non farlo soffrire troppo - ho pensato io - gli dessi una martellata? Toh, così poi ti pesti il dito. Piuttosto gli sparo. Ma poi ho anche pensato: magari non prendo bene la mira e lui soffre ancora di più, la miglior soluzione, mi son detto, è che prenda il pesce, lo porti nell'Isar e lo faccia affogare.

(Karl Valentin, Tingeltangel. Adelphi, 1980)



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